Le
Piattaforme girevoli
Storia , descrizione ed usi di uno strumento indispensabile per ogni
Deposito Locomotive quando l’esercizio a vapore delle linee era predominante su
tutti gli altri tipi di trazione …
A Cura di : Luca
Berardocco
L’invenzione della locomotiva a
vapore , agli albori dell’ 800 , ha rappresentato una vera e propria
rivoluzione nel campo della tecnica e
conseguentemente nel campo dei trasporti terrestri …
Pertanto l’esercizio regolare delle
locomotive a vapore ha comportato lo
sviluppo e la nascita di tutta una serie di apparecchiature ed infrastrutture ,
presenti poi in ogni deposito locomotive delle varie reti , con lo scopo di
coadiuvare il personale accudiente , di condotta e di manutenzione in quelle
operazioni tecnico-logistiche necessarie alla messa in servizio o per le riparazioni
da eseguire sul rotabile ; basti pensare alle ceste a spalla di vimini per
rifornire di carbone i tender o le carboniere
soppiantate dai nastri trasportatori o dalle gru a benne , alle torri
piezometriche con relative colonne idriche , alle fosse di visita o di pulizia
per i ceneratoi , alle “capre” o ai cala assi , oppure ai binari raccordati a
stella o triangolo o alle piattaforme girevoli , tutti e tre preposti alla giratura
delle locomotive con il fumaiolo in avanti senso marcia , per poter così
ottimizzare il tiraggio e quindi il rendimento della caldaia , non ultimo per permettere al macchinista di
avere una migliore visibilità della linea e dei segnali …
Volendo approfondire le nostre
conoscenze sulle piattaforme girevoli , per definizione "esse sono un meccanismo
del binario il cui compito è quello di permettere la rotazione di un rotabile
di 180° sia per invertirne la direzione che per istradarlo su un altro binario
la cui intersezione con quello della piattaforma avviene al centro della stessa"
…
Prima del 1905 , anno di
costituzione delle Ferrovie dello Stato , ogni singola società di trasporto
esercente una rete , disponeva di propri modelli di piattaforme girevoli , con
lunghezze funzionali a quelle dei rotabili in esercizio . Dopo il 1905 la
gestione F.S. ha cercato di uniformare il più possibile i vari tipi di
piattaforme girevoli presenti lungo l’intera rete , radiando quelli meno congeniali
con le esigenze del servizio e progettandone di nuovi le cui differenze
sostanziali rispetto a quelli precedentemente utilizzati riguardano la
struttura portante , le dimensioni della trave a parità di lunghezza , il tipo
di sospensione di quest’ultima , il rodiggio e il tipo di motorizzazione …
Il compito di uniformare tutti i
differenti tipi di piattaforme girevoli e di progettare e costruire i nuovi
esemplari nonché di effettuare la manutenzione straordinaria
degli stessi viene assolto dalle
Officine M.F. di Pontassieve sin dalla
loro istituzione ; nella fattispecie il lavoro di queste officine , per quanto
concerne le piattaforme girevoli , lo si può suddividere in tre particolari
momenti storici : negli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale i tecnici
portarono avanti un programma di revisione delle piattaforme esistenti e in
contemporanea progettarono quelle nuove
, già complete di locomozione pneumatica , per gli impianti che sarebbero sorti
di li a poco . Negli anni compresi tra i due conflitti mondiali invece venne
attuato dalle maestranze delle O.M.F. il programma dei prolungamenti delle piattaforme girevoli
più vecchie ed in particolare dei modelli ex R.A. da m. 5,00 portate a m. 7,00 , ex R.A. m. 8,50 portate a m. 9,50 ed ex R.A. da m. 15,00 portate a m. 17,00 , ove possibile a m. 18,00 . Infine , durante
gli anni seguenti la Seconda Guerra Mondiale , i tecnici dovettero constatare
la totale distruzione di quasi tutte le piattaforme girevoli della rete , ad
opera dei bombardamenti alleati ; pertanto si dovette procedere di nuovo alla
revisione di quelle poche rimaste funzionanti ed al ripristino , ove possibile
in loco altrimenti in sede a Pontassieve , di quelle disastrate approfittando
di tale occasione per sostituire quelle
più anziane con i nuovi modelli uniformati di progettazione F.S. ….
Durante questo periodo si
approfittò altresì per sperimentare la doppia motorizzazione , pneumatica ed
elettrica , posizionando gli organi della trazione elettrica in posizione
diagonalmente opposta a quella pneumatica ; tale applicazione servì a
scongiurare la possibilità di eventuali blocchi della piattaforma girevole che
avrebbero pregiudicato la regolarità d’esercizio del deposito locomotive …
Locomozione elettrica per la piattaforma da 18,50 mt del D.L. di Cremona foto L.Berardocco |
Locomozione elettrica per la piattaforma da 18,50 mt del D.L. di Siena foto L.Berardocco |
Le piattaforme girevoli ,
soprattutto ai tempi della trazione a vapore , erano di vitale importanza per
un deposito locomotive . Oggigiorno negli impianti medio piccoli non vengono
più utilizzate così frequentemente come in passato , il loro utilizzo avviene
solo per esigenze delle Officine di Manutenzione Locomotive o per la giratura
di una locomotiva a vapore in occasione di qualche treno speciale ; così non è
invece per alcuni tra gli impianti più grandi della rete , come Milano
Smistamento , Roma San Lorenzo oppure
Firenze Romito , dove l’utilizzo della piattaforma girevole è all’ordine del
giorno in quanto tali impianti furono progettati e costruiti proprio intorno ad
essa , addirittura i depositi locomotive di Torino Smistamento e Napoli
Smistamento , ne ebbero, in passato, in esercizio due , una per la T.D. e una
per la T.E. …
La praticità delle piattaforme
girevoli è stata tale da essere utilizzate
anche in alcune semplici stazioni
non dotate di rimessa locomotive
e in alcuni Magazzini Approvvigionamento , per invertire la marcia di
alcuni tipi di carri …
I diversi tipi di piattaforme più
utilizzate lungo l’intera rete si possono riunire in sei gruppi , le più
recenti e maggiormente utilizzate sono quelle tipo F.S. da m. 21,00 e da m.
21,50 , a queste dobbiamo aggiungere il tipi R.A. da m. 15,00 ed il tipo A.I.
sempre da m. 15,00 , infine troviamo i due modelli più vetusti tipo R.A. da m.
5,50 ed il tipo F.S. da m. 5,50 prolungato a m. 7,00 ; volendo esaminare più a
fondo ogni singolo gruppo è preferibile cominciare dalla descrizione di quello
, ancora oggi , più diffuso :
Queste piattaforme furono progettate e
costruite dal Servizio Lavori e Costruzioni negli anni compresi tra il 1913 ed
il 1915 ; esse appartengono al gruppo più numeroso e sin dalla fase di
progettazione furono dotate di locomozione pneumatica e del sistema di arresto
e calzatura con manovra simultanea …
La tina circolare , all’interno
della quale viene alloggiata la piattaforma , è in muratura sorretta da una
base di calcestruzzo di proporzioni adeguate al cui centro trova posto il
plinto su cui viene ancorato il perno centrale di rotazione e sulla
circonferenza di base viene armato il binario del circolo di rotolamento , con
rotaie ex R.A. 36s ; la platea della tina è anch’essa di calcestruzzo e
alloggia nella zona di massima depressione un pozzetto per lo smaltimento
dell’acqua piovana , il bordo circolare superiore della tina è sormontato da un circolo di coronamento su cui poggiano
le estremità delle rotaie dei binari che convergono alla piattaforma stessa …
La travata portante è costituita da
due travi gemelle a doppio T collegate tra loro da travetti interni e
d’estremità posizionati a croce di S.Andrea ; la distanza tra le facce interne
delle due travi è di
1495 mm. e al centro di esse trova
posto il castello centrale , che realizza contemporaneamente l’innesto sul
perno centrale e la sospensione , costituito da un blocco unico di acciaio fuso
…
Sulla superficie superiore delle
due travi vengono ancorate le rotaie del binario , anch’esse del tipo ex
R.A. 36s , il resto dell’area compresa
tra le due rotaie e i due marciapiedi laterali sono ricoperti da lamiera
grecata , questi ultimi sui lati esterni sono delimitati da una balaustra in
profilato
di ferro … Il sistema di giratura
della piattaforma , poggiante su due ruote de 900 mm. di diametro per ogni estremità , originariamente era solo
pneumatico ed era realizzato tramite un accumulo d’aria in serbatoi posizionati
lateralmente alla travata principale in numero di 6 o 8 , successivamente , in
posizione diagonalmente opposta , si sperimentò ed in seguito si adottò una
motorizzazione elettrica complementare a quella pneumatica in modo da rendere
sempre funzionante la piattaforma qualora si fosse presentato qualunque tipo
d’inconveniente ad uno dei sistemi di locomozione ; la dotazione della
piattaforma è completata da un catenaccio manuale per ancorare la travata al
circolo di coronamento
ed dal sistema di manovra simultanea per l’arresto e la
calzatura , costituito da una serie di ruotismi , tiranti , rinvii e leveraggi
agenti su un ceppo di ferro , complanare ad una delle ruote, per rallentare la
rotazione e , in sincronia, su delle zeppe che si innestano sul circolo di
rotolamento per arrestare la rotazione ,
il tutto comandato da un solo operatore mediante un quadro di comando
centralizzato e un volantino collegato ad una vite senza fine e settore dentato
per la posizionatura della piattaforma , ad operazione terminata viene comandata la disposizione a via
libera dei segnali di accesso …
Tipo F.S. 21,50 metri
Questo tipo di piattaforma è quello più
recente e la sua progettazione si deve alla necessità di superare la difficoltà
tecnica di costruire una tina particolarmente profonda , come quelle per alloggiare
i modelli da m. 21,00 la cui profondità varia tra m. 1,70 e m. 2,70 , negli impianti situati vicino
alle coste , dove i terreni sono in prevalenza sabbiosi , o dove le falde
acquifere sono situate piuttosto prossime alla superficie e che necessitano di una
piattaforma girevole di grande diametro...
Infatti queste piattaforme hanno la
tina profonda appena m. 1,25 e appartengono alla categoria
“completamente appoggiate” poiché
non possiedono alcun tipo di sospensione bensì poggiano , tramite i ruotismi
degli otto carrelli di cui sono munite , su due circoli di rotolamento
concentrici ed il perno centrale ha la sola funzione di guida per il
mantenimento in asse del ponte girevole con i binari fissi ; le rotaie dei due
circoli di rotolamento sono del tipo ex R.A.
36s …
La travata portante è costituita
anch’essa da due travi gemelle a doppio T , distanti tra loro
1495 mm. , unite da una serie di
quattro travetti interni ed esterni al di sotto dei quali sono ancorati gli
otto carrelli , di cui uno motore , su cui poggia …
La locomozione della piattaforma ,
sia quella pneumatica che quella elettrica , è concentrata tutta su uno solo
dei carrelli e la manovra di calzatura della travata è assente poiché
simultaneamente all’arrivo viene comandato l’inserimento di due catenacci posti
alle estremità del ponte girevole e
la disposizione a via
libera dei segnali di accesso ; tutti gli spostamenti vengono comandati
da un solo quadro comandi posizionato in una cabina a vetri sopra il carrello
motore …
La tina è in muratura ed è sorretta
da una fondazione di travi di calcestruzzo gettate a stella in modo da
garantire negli anni la stabilità e la giusta concentricità , invece tutte le
altre caratteristiche sono identiche a quelle delle piattaforme da m. 21,50 di lunghezza …
Tipo F.S. m. 05,50 e m. 5,50 prolungata a m. 7,00
Le piattaforme tipo F.S. da m. 5,50 sono le più vetuste della rete , totalmente
radiate dall’ esercizio , era possibile vederle in opera sui piazzali delle
stazioni , dei magazzini di approvvigionamento
o delle officine , la loro fine fù decretata dal progressivo
allungamento dei rotabili di nuova costruzione , sia carri merce che carrozze
per viaggiatori …
La tina di questa piattaforma è
costituita dall’ unione di otto segmenti circolari ,realizzati in fusione di
ghisa , a formare una struttura scatolare all’interno della quale ruota il
piatto girevole ; ogni segmento è dotato della propria porzione di circolo di
rotolamento e di perno centrale , inoltre
su ogni porzione di circolo di coronamento trovano posto gli incavi per
i binari che dovranno attestarsi alla piattaforma stessa e per il fermaglio
d’arresto…
Il piatto girevole è formato
dall’unione di due coppie di travi a
doppio T , sempre distanti tra loro
1495 mm. , che s’incrociano ad
angolo retto al centro di esso ; questa struttura a croce è raccordata alla
periferia da una trave a doppio T circolare ed è interamente coperta da lamiere
striate così da realizzare una copertura continua della piattaforma con il
resto del piazzale . Sulle travi centrali poggiano i due binari di servizio
realizzati con rotaie tipo ex R.A. 36s …
Il piatto girevole poggia su
tredici ruotini conici , mantenuti in asse da altrettanti raggi di rotazione
collegati ad un collare che avvolge il perno centrale ; la sospensione avviene
attraverso una ralla poggiante sul perno centrale di rotazione ; quest’ultima
avviene manualmente attraverso l’utilizzazione di apposite sbarre di ferro …
L’intera struttura scatolare di
queste piattaforme veniva alloggiata in uno scavo circolare sul cui fondo veniva
gettato uno strato di 50 cm. Di ghiaia e 30 cm. di sabbia infine , prima di appoggiare l’intera opera ,
veniva posato al centro uno zatterone di traversine in legno su cui si sarebbe appoggiata la base del
perno centrale e alla periferia degli
spezzoni di traversine , disposti a raggiera , su cui sarebbero stati
appoggiati i segmenti circolari …
Come già accennato prima , il
progressivo allungamento del materiale rotabile di nuova costruzione ed il
relativo aumento del passo degli assi o dei carrelli ha reso , quasi del tutto , inutile l’utilizzazione
delle piattaforme da m. 5,50 ; così , per fronteggiare tale esigenza le O.M.F.
di Pontassieve realizzarono il modello
di piattaforma girevole da m. 7,00 di lunghezza , modificando opportunamente
quelle da m. 5,50 …
Il
fondo della tina è realizzato da un piano di cemento armato ,al posto
degli strati di materiale inerte, su cui vengono ancorate le stesse porzioni in
ghisa del piano di rotolamento per le piattaforme da m. 5,50 ; la tina stessa
non è più realizzata in ghisa ma anch’essa è in cemento armato con il bordo
superiore munito di circolo di coronamento dotato di sedi per alloggiare le
rotaie dei binari confluenti alla piattaforma e del fermaglio d’arresto …
Il ponte girevole della piattaforma
d’origine da m, 5,50 è stato prolungato con delle mensole ricavate da profilati
di ferro ; la superficie superiore è interamente ricopera da lamiere camionabili disposte a raso con il piano del
piazzale …
Tipo ex R.A. m. 15,00
Al giorno d’oggi , lungo l’intera rete ,
risultano in esercizio diversi tipi di piattaforme girevoli da m. 15,00 di
lunghezza , ma quelle più
utilizzate appartengono al tipo ex R.A.
…
Questa piattaforma rappresenta il modello classico utilizzato
principalmente sui piazzali delle stazioni e dal punto di vista costruttivo ed
operativo sono del tutto simili alle piattaforme del tipo F.S. m. 21,00 ; le differenze più rilevanti
risiedono nel differente tipo di sospensione , nel castello centrale ,
realizzato con profilati di ferro anziché in un solo blocco di acciaio fuso ,
nelle ruote del ponte girevole da 600 mm. e nel bordo del circolo di
coronamento dove il profilato in ferro è presente solo nei tratti in cui si
attestano i binari , anziché essere coronato per l’intera circonferenza…
La manovra di giratura ,
inizialmente solo manuale , negli anni successivi all’entrata in servizio è
stata integrata da una locomozione
pneumatica e la manovra di calzatura è stata resa simultanea con quella
di arresto adottando lo stesso tipo di manovra
montato sulle piattaforme da m. 21,00 …
Termina così questa trattazione
sulle piattaforme girevoli , un’ invenzione tecnica non ancora appartenente
all’archeologia industriale e ormai non
più strumento indispensabile per
l’esercizio odierno ma il cui fascino regna ancora incontrastato nel panorama
ferroviario , capace di suscitare un misto di
curiosità e ammirazione in un qualsiasi appassionato di treni ,
modellista ferroviario o ignaro viaggiatore …
Luca Berardocco
Per maggiori informazione consulta la rivista Mondo Ferroviario Viaggi N° 261 - 262 - 263 !!!